Il collettivo UNIMONDA segnala uno spiacevole evento di cattiva informazione che ha avuto come protagonisti i due quotidiani “L’Informazione” e “Il Resto del Carlino” e il sito web dell’Università di Modena e Reggio Emilia.
A seguito della diffusione da parte del Prof. Sergio D’Addato (l’organizzatore della prima assemblea sulla legge 133 nel campus) della mail informativa riguardo alla mozione votata dall’assemblea del 28 Ottobre, alcuni studenti si sono lamentati, accusando il professore di abuso di potere, propaganda politica ed uso illegittimo dei dati degli studenti; questi malumori hanno trovato sfogo in due diversi articoli pubblicati prima su “L’Informazione” e “Il Resto del Carlino” e subito dopo nella rassegna stampa del sito web dell’Università di Modena e Reggio Emilia (in allegato).
Vi chiediamo di leggerli attentamente: gli articoli riferiscono di una denuncia, a nome di una famosa associazione studentesca, della mail del Prof. D’Addato e del suo contenuto. Si parla di mail politicizzata, di professori agitatori di popolo ed uso improprio del canale delle comunicazioni d’Ateneo.
Il collettivo UNIMONDA ritiene necessario chiarire pubblicamente alcuni aspetti della questione:
http://www.cesia.unimore.it/REG/regolamentoreteateneo.html.
UNIMONDA ritiene che questa vicenda rappresenti un esempio della campagna di discredito che, ogni giorno, TV e giornali nazionali conducono nei confronti dei movimenti di protesta che criticano tanto lo stato attuale dell'Università quanto i tagli ai finanziamenti decisi dal governo. Con questa mossa giornalistica di bassa qualità non solo si offende, in maniera ignobile e vigliacca il Prof. D’Addato, ma si distoglie l’attenzione dal valore delle assemblee che ci sono state e dalla mozione che ne è derivata.
In questo momento difficile esprimiamo tutta la nostra solidarietà al professore, riconoscendogli ancora una volta il merito di essere stato il primo a sollevare la questione nel Campus.
Il Collettivo UNIMONDA
A seguito della diffusione da parte del Prof. Sergio D’Addato (l’organizzatore della prima assemblea sulla legge 133 nel campus) della mail informativa riguardo alla mozione votata dall’assemblea del 28 Ottobre, alcuni studenti si sono lamentati, accusando il professore di abuso di potere, propaganda politica ed uso illegittimo dei dati degli studenti; questi malumori hanno trovato sfogo in due diversi articoli pubblicati prima su “L’Informazione” e “Il Resto del Carlino” e subito dopo nella rassegna stampa del sito web dell’Università di Modena e Reggio Emilia (in allegato).
Vi chiediamo di leggerli attentamente: gli articoli riferiscono di una denuncia, a nome di una famosa associazione studentesca, della mail del Prof. D’Addato e del suo contenuto. Si parla di mail politicizzata, di professori agitatori di popolo ed uso improprio del canale delle comunicazioni d’Ateneo.
Il collettivo UNIMONDA ritiene necessario chiarire pubblicamente alcuni aspetti della questione:
- la diffusione di una mail informativa sugli eventi che avvengono nell’Università, fatta attraverso le liste d’Ateneo, non comporta nessuna violazione del regolamento universitario ed è del tutto lecita (invitiamo l’associazione studentesca che ha attaccato il professore a consultare il regolamento d’Ateneo, disponibile ai seguenti link):
http://www.cesia.unimore.it/REG/regolamentoreteateneo.html.
- con la sua mail il professore non fatto nessun tipo di propaganda, ma semplicemente informato gli studenti di un evento che riguardava l’università in prima persona e di cui quest’ultimi dovrebbero essere i primi rappresentanti (per rendersi conto di ciò basta leggere il testo della mail e della mozione inviati da D’Addato);
- in questa vicenda l’unico "abuso di potere" dovrebbe essere attribuito al quotidiano “L’Informazione” che ha pubblicato, senza alcuna comunicazione all’interessato, i dati personali del Prof. D’Addato, ed una sua foto, scaricata dal sito web dell’Università senza alcun permesso.
UNIMONDA ritiene che questa vicenda rappresenti un esempio della campagna di discredito che, ogni giorno, TV e giornali nazionali conducono nei confronti dei movimenti di protesta che criticano tanto lo stato attuale dell'Università quanto i tagli ai finanziamenti decisi dal governo. Con questa mossa giornalistica di bassa qualità non solo si offende, in maniera ignobile e vigliacca il Prof. D’Addato, ma si distoglie l’attenzione dal valore delle assemblee che ci sono state e dalla mozione che ne è derivata.
In questo momento difficile esprimiamo tutta la nostra solidarietà al professore, riconoscendogli ancora una volta il merito di essere stato il primo a sollevare la questione nel Campus.
Il Collettivo UNIMONDA
8 commenti:
Completamente solidale con il prof D'Addato.
..il prof. D'Addato ha dimostrato un grande coraggio ad esporsi in prima linea contro una riforma scandalosa che in primis colpirà proprio noi studenti. Difenderlo ed essere solidale con Lui è il minimo che ogni studente può fare per una persona che ha fatto così tanto per noi e per il nostro futuro!!
Solidarietà al professore.
E' scandaloso vedere come i giornali prendano posizioni così nette senza neanche documentarsi bene sull'accaduto. E' brutto vedere che chi dovrebbe fare informazione non si informi!
Ancora solidarietà a D'Addato, nella speranza che gli venga riconosciuto il suo grande merito da tutti gli studenti e da tutto il personale dell'Università.
E' straordinariamente assurdo come, con tutti i fantastici mezzi di comunicazione che abbiamo nel XXI secolo (vedi questo bellissimo blog! :) ) ci siano ancora persone che pensano di poter raccontare come vero ciò che non lo è, ma soprattutto è assurdo che ci siano anche quelli che CI CREDONO, senza documentarsi in modo appropriato. Il risultato di tutto questo? Generica discriminazione nei confronti di chi tenta di "uscire dal coro"...
...ma siamo sicuri che la voce da seguire sia proprio quella del "coro"? Dove troviamo la garanzia della verità?
Chiunque dovrebbe farsi questa domanda. E agire di conseguenza.
Ringrazio il prof D'Addato perchè è stato il primo a gettare questo sasso nello stagno. Pian piano, qualcuno si accorgerà che le cose non possono che cambiare.
Mirco
(non sono riuscito a firmarmi in alto perchè ho dei problemi con l'account Google!)
Sono veramente dispiaciuto x come i media in generale si stanno comportantdo verso gli studenti che si ribellano a ciò che succede..
Vogliono privatizzare le università, tagliare i fondi, assumere 2 prof ogni 10 che vano in pensione così invecchiando veramente di tanto la media di età dei professori italiani.. molti più precari ecc... tutte cose che noi (studenti, docenti, tecnici e ricercatori universitari)sappiamo già ma che molti nn conoscono a causa dei media che distorgono ciò che è la realtà a loro piacimento...
Sono veramente solidale con il Prof. D'Addato, e se fosse possibile aiutarlo in un qualche modo sostenendo qualche manifestazione io ci sarò...
Mi chiamo Davide Negri e frequento il corso di informatica (nel dip di matematica) sempre disponibile
Ciao davide, benvenuto nel blog...
Se sei interessato puoi "venirci a trovare" e, perchè no, unirti al collettivo!
Sul blog sotto la voce "eventi" troverai orario e giorno di ogni incontro. Una persona in più è sempre ben accetta!!!
Questa è la dimostrazione, se mai ce ne fosse stato bisogno, di come chi ha veramente il potere sui media riesce a plagiare le menti. Inoltre vorrei far notare come il prof. D'Addato, oltre ad essere stato accusato di cose mai fatte, abbia visto pubblicati i propri dati e la propria fotografia, senza alcuna autorizzazione...e questa sarebbe la vera informazione?? Forse solamente informazione di partito (analogamente al TG1 e compagnia bella).
Sarebbe opportuno che il dott.Tangerini (direttore de "L'Informazione) chiedesse pubblicamente scusa del comportamento suo e dei suoi giornalisti...anche se temo che non succederà mai.
Solidarietà incondizionata al prof. D'Addato: attaccato come se il fatto di aver stimolato il dibattito tra gli studenti fosse una colpa, e non un merito.
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